Oggi, 20 luglio è la Giornata internazionale degli scacchi, che celebra i 100 anni dalla fondazione della FIDE, la Federation Internationale des Echecs, nata a Parigi nel 1924 e fondata da 15 Federazioni nazionali, tra cui la Federazione scacchistica italiana (Fsi) in occasione delle Olimpiadi disputate nella capitale francese.
Gli scacchi in quell’occasione erano solo uno sport dimostrativo, ma sarebbero ben presto diventati una vera e propria disciplina sportiva con un unico regolamento valido in tutto il mondo e competizioni internazionali organizzate proprio dalla FIDE.
Quando nel 1924 i fondatori della FIDE, tra cui la Federazione scacchistica italiana, sorta appena quattro anni prima, decisero il motto dell’organizzazione, fecero una scelta forte: Gens una sumus. Un motto che non vuol dire siamo un’unica nazione e nemmeno siamo un unico popolo, ma che siamo un’unica famiglia.
Coloro che amano gli scacchi, in tutto il mondo, si sentono fratelli e sorelle, affratellati da una grande passione che non si spegne mai.
Ed è questo sentimento che vorrei accomunasse i ragazzi e non più ragazzi che si sono confrontati sulle scacchiere in questa stagione scacchistica 2023-2024: la fratellanza, la gioia di stare insieme, l’avversario visto come un nuovo amico con cui si è fatto un tratto di strada.
Giocando a scacchi non si gioca contro ma con l’avversario. Uno sport, quello degli scacchi, che sta diventando sempre di più multidisciplinare: secondo alcune statistiche sono oltre 300 mila gli italiani che si divertono con gli scacchi sulle piattaforme on line; tra loro nomi anche famosi come Neri Marcorè, Andrea Delogu, Diletta Leotta e Filippo Nigro, o il calciatore Paulo Dybala.
Tra i motivi di questo boom c’è sicuramente l’onda lunga di alcuni eventi favorevoli, come l’interesse suscitato dalla serie La regina degli scacchi.
Anche il mondo della pubblicità sta contribuendo a rendere popolare il gioco. Basti pensare al recente video in cui una marca di scarpe da ginnastica fa dialogare Magnus Carlsen e Christian Pulisic, giocatore del Milan, sulle differenze tra calcio e scacchi, oppure quello in cui Roger Federer sfida a scacchi, perdendo, il Maestro statunitense di dodici anni Tani Adewumi.
E poi biscotti, canzoni, film, libri e addirittura fumetti e manga come l’ultimo arrivato in Italia dal titolo “Blitz”, parola che ricorda una cadenza di gioco molto veloce, che va a ruba tra i giovanissimi.